Al momento stai visualizzando Congresso MDC, la lettera di Antonio Longo

Carissimi dirigenti e iscritti,

si è concluso pochi giorni fa l’VIII congresso del Movimento difesa del cittadino.

Sono stati due giorni di appassionato e vivace dibattito, in cui i delegati rappresentanti delle sedi territoriali di tutte le regioni hanno parlato del loro lavoro, si sono confrontati con la dirigenza nazionale, hanno raccontato vittorie, difficoltà, anche sconfitte della quotidiana battaglia per una migliore  tutela dei cittadini-consumatori.

Il cambiamento

Abbiamo deciso importanti cambiamenti negli organi statutari e nel vertice dell’associazione. Abbiamo creato la figura del Vicepresidente, che abbiamo voluto duplicare per avere una alternanza di genere, considerando che  la nostra associazione è forse quella in cui le donne sono più rappresentate nelle responsabilità centrali e territoriali.

Abbiamo sostituito un organo centrale come la Segreteria nazionale con il Comitato di presidenza  di cui fanno parte dirigenti designati autonomamente da ciascuna regione in cui MDc è riconosciuto.

Abbiamo integrato il Consiglio nazionale con persone che, pur non avendo ruoli dirigenti, si sono molto impegnate in questi anni e continuano a farlo per far conoscere e rafforzare l’associazione.

Infine, abbiamo eletto un nuovo Collegio dei probiviri   di cui ha accettato di far parte Anna Bartolini, che non ha bisogno di presentazioni e la cui presenza in un organo  di garanzia ci onora e ci qualifica enormemente. La affiancano Roberto Guidi, infaticabile e apprezzatissimo ex-segretario del CNCU, attualmente in pensione ma che continua a prestare volontariamente la sua competente collaborazione al Ministero, dando una mano alla segreteria del CNCU; e Marco Fratoddi, autorevole dirigente di Legambiente e direttore di “Nuova ecologia”, oltre che grande amico di MDC.

Tutti questi importanti cambiamenti sono stati condivisi e apprezzati a larghissima maggioranza, spesso all’unanimità. Mi piace sottolineare che:

–  Le votazioni per gli organi sociali hanno visto un voto unanime (per il Presidente) o con pochissimi astenuti e nessun voto contrario (Vicepresidenti, Comitato di presidenza e Consiglio nazionale, Collegio dei probiviri).

–  Le votazioni per la revisione dei 32 articoli del nuovo Statuto hanno visto 9 votazioni all’unanimità, in tutti gli altri casi approvazione a grande maggioranza (circa il 90%), superiore di molto anche ai due terzi non dei presenti ma addirittura degli aventi diritto.

Questi dati sono particolarmente importanti perché sono il segno di una associazione coesa, che si riconosce nella sua carta fondamentale, lo Statuto, e nella dirigenza nazionale eletta.

MDC in questi anni

Sono tante le iniziative positive che ci hanno contraddistinto in questi ultimi tre anni: il Bilancio sociale 2009 -2011, di cui dobbiamo essere particolarmente orgogliosi per essere stati noi la prima associazione ad averlo fatto; i tanti progetti nazionali e locali, le campagne, le iniziative istituzionali e verso i cittadini. Insomma tutte quelle attività che hanno costituito la vita quotidiana e il senso di esistere dell’associazione, l’attuazione del progetto associativo che in questi tre anni abbiamo costruito e vissuto insieme.

L’ultima parte di questi tre anni non è stata facile, per gli eventi dolorosi che abbiamo vissuto al nostro interno. Non dobbiamo dimenticare questi momenti difficili, ma dobbiamo lasciarli alle spalle, guardando avanti, alle sfide che attendono un consumerismo organizzato  obiettivamente in difficoltà e che ha indubbiamente perso molto della capacità di incidere di qualche anno fa.

Adesso abbiamo un nuovo gruppo dirigente, con molti giovani, tutti fortemente motivati, che costituiscono e saranno sempre più l’asse portante del Movimento.

Ci aspettano impegni gravosi, anzitutto per l’adeguamento alle nuove regole imposte dal regolamento ministeriale per il CNCU, ma anche perché la situazione economica e sociale del Paese presenta uno scenario di grande difficoltà generale, in cui l’associazionismo rischia di  indebolirsi ulteriormente.

Il mondo dell’associazionismo consumeristico ha ulteriori difficoltà provocate dal grande frazionamento e dai rapporti non sempre facili tra associazioni. Sia a livello nazionale (con 19 associazioni riconosciute e altre in lista di attesa), sia a livello regionale (come in Lombardia, Lazio e Sicilia) il numero di associazioni che chiedono il riconoscimento è pletorico   e mette in cattiva luce il consumerismo nel suo insieme.

Le proposte di modifica statutaria che abbiamo approvato puntano a costruire insieme una associazione più unita, in cui c’è spazio per chi vuole impegnarsi al servizio dei cittadini, con un ruolo protagonista dei rappresentanti espressi dai coordinamenti regionali, per una assunzione corale di responsabilità.

I nuovi obiettivi: MDC 2.0

Ci poniamo un traguardo alto, ambizioso e suggestivo: trasformarci in un MDC 2.0, cioè un movimento che, saldamente posizionato sul suo passato, punta decisamente a diventare una associazione strutturata e radicata sul territorio ma sempre più multimediale nei suoi strumenti di azione e comunicazione, in un dialogo intenso e quotidiano con i cittadini-consumatori.

Le direttrici che guideranno le nostre scelte dei prossimi anni saranno:

1) Rafforzamento della “governance” associativa nazionale e della presenza strutturata sul territorio, su base provinciale e con un forte coordinamento regionale.

2) Potenziamento della presenza sul web, che diventa mezzo fondamentale di interlocuzione  e di  comunicazione, a servizio anzitutto dei cittadini, ma anche delle strutture nazionali e territoriali del Movimento.

3) Forte impegno nel tesseramento MDC, adeguandolo agli obblighi imposti dal nuovo Regolamento ministeriale. Ogni sede sarà chiamata a un preciso impegno con un numero minimo di iscritti da garantire, indispensabili per rispettare i parametri quantitativi ministeriali. Bisognerà adottare nuove strategie di reclutamento degli iscritti, stipulare alleanze con nuovi soggetti sociali,  aumentare gli iscritti in modo da garantire una autosufficienza, alla quale le alleanze apporteranno valore aggiunto essenziale.

 4) Il rapporto con Legambiente diventa ancora più strategico. Sul piano politico sono ormai numerose le battaglie che ci vedono insieme a livello nazionale e locale; si qualifica sempre più il gruppo di lavoro sull’energia, che ha già elaborato pareri e posizioni comuni per consultazioni e audizioni; collaboriamo nella progettualità; celebreremo insieme quest’anno il X Rapporto Italia a Tavola. A livello organizzativo dobbiamo consolidare le sinergie già in atto (Liguria, Marche, Sicilia, Lombardia) e sperimentarne di nuove laddove sarà possibile.

5) L’accreditamento in tutte le regioni è un obiettivo concreto da perseguire durante la prossima presidenza. Ci mancano soltanto Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Sardegna, Molise; dobbiamo recuperare  il Piemonte che abbiamo in sospeso dopo l’avvicendamento dei dirigenti. Come presidenza ci impegneremo a dare una mano a chi è presente in queste regioni ma dovranno essere soprattutto loro a creare le condizioni per raggiungere questo obiettivo importante.

Con l’aiuto di tutti dobbiamo costruire un nuovo Movimento, che fa della tutela del cittadino e della promozione dei suoi diritti la sua ragione di esistere e la sua bandiera; un Movimento che diventa anche a livello regionale associazione leader nei rapporti con le istituzioni e con i cittadini; una associazione che sa interpretare e magari anticipare i nuovi bisogni, leggendo in profondità le tendenze sociali e culturali, confrontandosi con gli altri movimenti  e   dotandosi degli strumenti più adeguati per svolgere al meglio il lavoro di tutela e assistenza.

Passione, competenza e credibilità devono costituire il mix virtuoso dei nostri dirigenti. Dobbiamo costruire insieme un Movimento più forte e più capace di rispondere alle crescenti attese dei cittadini. Dobbiamo ampliare la sfera degli interessi che rappresentiamo, con nuove alleanze sociali e nuovi terreni di azione. Dobbiamo diventare una associazione sempre più sensibile e aperta ai problemi di cittadini, non solo in ambito consumeristico, ma anche curandoci del disagio sociale, dei diritti di cittadinanza, delle pari opportunità, della tutela dei più fragili e deboli, dai bambini agli anziani e ai disabili. Tutto questo utilizzando molto le nuove tecnologie, che già ci hanno visto in questi anni protagonisti dell’innovazione in campo consumeristico: un MDC 2.0 per una Italia più giusta e più inclusiva.

Auguro a tutti un buon periodo di riposo estivo e un arrivederci a settembre per i nuovi impegni associativi.