Al momento stai visualizzando Dieselgate: a tre anni dallo scandalo nessuna giustizia per milioni di consumatori italiani ed europei. Per MDC alle  migliaia di automobilisti coinvolti  non resta che sperare nella Magistratura.

Il Movimento Difesa del Cittadino denuncia come a 3 anni dall’esplosione del Dieselgate milioni di consumatori italiani ed europei siano ancora in attesa di risarcimenti e giustizia.

Era il 18 settembre del 2015 quando negli Stati Uniti l’EPA scopriva che il Gruppo Volkswagen aveva installato un software malevolo, all’insaputa dei proprietari e delle autorità, per ridurre le emissioni di ossido di azoto dei motori diesel in fase di verifica.

I modelli coinvolti erano quelli con propulsore EA189 prodotti dal 2009 al 2015  e montati su modelli della casa madre Volkswagen, ma anche del gruppo come Skoda, Audi e Seat.

Come sottolineato dal Presidente Nazionale MDC Francesco Luongo <<si è trattato del più grande scandalo della storia automobilistica mondiale con il ritiro di circa 800mila vetture e di una delle più grandi ingiustizie mai subite dai consumatori italiani e della UE>>.  <<Se infatti il Gruppo Volkswagen negli USA ha patteggiato una multa di 4,3 miliardi di europrosegue Luongoe pagato 14,7 miliardi di dollari per i risarcimenti ai 475.000 clienti dei modelli con i motori 2.0TDI, più un altro miliardo per gli 83.000 motori 3.0 V6 TDI, in Italia ed nella UE i proprietari dei veicoli non si sono visti riconoscere nulla a dimostrazione della potenza della lobby automobilistica>>.

Il Movimento ricorda come proprio grazie alle sue segnalazioni l’Antitrust Italiana abbia  comminato al colosso di Wolfsburg una sanzione per pratiche commerciali scorrette pari a  5 milioni di euro, spiccioli di fronte a quella da un miliardo di euro irrogata dalla Procura di Stato tedesca di Braunschweig.

Si tratta di sanzioni irrisorie per le multinazionali globalizzate lamenta MDC, armi spuntate dell’Antitrust cui si accompagna una Class Action macchinosa all’impossibile quanto inutile, visto che la Sentenza del Tribunale non prevede i “danni punitivi” per le aziende scorrette.

Un quadro semplicemente sconfortante per l’Associazione che dimostra la sostanziale inconsistenza degli attuali meccanismi di tutela dei consumatori in Italia, cui il precedente Governo ha persino bloccato i fondi.

A questo punto – conclude MDC – non resta che attendere e sperare che l’inchiesta penale in corso presso la Procura di Verona nei confronti di Volkswagen faccia piena luce, sull’accaduto permettendo ai proprietari delle auto di ottenere finalmente giustizia.