“Chi ha scelto i nuovi commissari dell’Agcom e soprattutto dell’Autorità per la Privacy ha mostrato sprezzo per la trasparenza e per le richieste che venivano dalla società civile, sprezzo per le competenze, i curricula, l’indipendenza dei personaggi chiamati a compiti così delicati. Sono stati attenti invece a dosare le candidature tra gli schieramenti politici, i singoli partiti, la necessità di assicurare prebende a personaggi che rischiavano, poverini!, di trovarsi nei prossimi mesi senza lauti stipendi”.
Questo il commento di Antonio Longo, presidente del Movimento Difesa del Cittadino (MDC), in merito alle nomine nelle Autority Agcom e Privacy. Le nuove assegnazioni sembrano aver assecondato una logica spartitoria lontana dall’interesse del Paese e dei cittadini-consumatori.
Soprattutto per la Privacy – continua Longo – è davvero indecente che siano stati indicati un medico (Antonello Soro), politico di lungo corso e non indimenticabile curriculum, e una ex parlamentare (Giovanna Bianchi Clerici), che ha come maggior titolo quello di essere consigliere uscente della Rai in quota Lega. Stupiscono le reazioni “stupite” di politici stimati come Rosy Bindi, secondo la quale “politica e competenza non sempre sono alternative”. Abbiamo tanti esempi di scambi virtuosi tra politica e competenza, da Giuliano Amato e Stefano Rodotà, passati dall’Università al Parlamento e poi diventati presidenti dell’Antitrust e della Privacy, a Padoa Schioppa e lo stesso Monti, passati dalla Banca d’Italia e dall’Università al Governo. Anche l’attuale presidente della Consob, pur se discutibile la provenienza diretta dal Governo, aveva i titoli giusti. Non è certo questo il caso di Soro, medico chirurgo, e Bianchi Clerici, laureata in lingue e civiltà orientali. Bersani&C vogliono facilitare il gioco al massacro (politico, istituzionale e civile) del guitto a cinque stelle?”.