Stop al glifosato: troppi pericoli per l’ambiente e per la salute umana. Il Tavolo delle associazioni ambientaliste e dell’agricoltura biologica ha chiesto il divieto di produzione, commercializzazione e uso di tutti i prodotti fitosanitari a base di glifosato, un pesticida molto diffuso sul quale pesano pesanti accuse di cancerogenicità. La richiesta è contenuta in una lettera inviata al Governo italiano dal Tavolo, che sottolinea la pericolosità del prodotto anche per il suo ampio utilizzo.
“Chiediamo con urgenza al Governo l’applicazione del principio di precauzione in nome della tutela della salute pubblica – dichiara nella lettera il portavoce del tavolo delle associazioni Maria Grazia Mammuccini – e si vieti in via definitiva e permanente la produzione, commercializzazione e l’uso di tutti i prodotti a base di glifosato. Le alternative al Glifosato ci sono, e vanno rese note e incentivate sia in agricoltura che per la manutenzione del verde pubblico. Si tratta di buone pratiche agronomiche ecologiche, a partire dai metodi di coltivazione biologici e biodinamici, che risultano sostenibili anche nel rapporto costi-benefici, sia a breve che a medio termine”.
Il tavolo ricorda che il glifosato è stato definito quest’anno dallo Iarc (International agency for research on cancer), l’agenzia per la ricerca sul cancro dell’Oms, sicuro cancerogeno per gli animali e fortemente a rischio anche per l’uomo, ma è il pesticida più utilizzato al mondo e presente in 750 formulati tra i quali il Glinet® e il Roundup®, quest’ultimo proposto dalla Monsanto in abbinamento a sementi Ogm che sviluppano resistenza a questo prodotto. Il tavolo chiede inoltre alle Regioni di rimuovere il prodotto da tutti i disciplinari di produzione che lo contengono e di escludere da qualsiasi premio nei PSR le aziende che ne facciano uso evitando di premiare e promuovere “l’uso sostenibile” di un prodotto dichiarato cancerogeno dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Si tratta di un pesticida ampiamente usato non solo in agricoltura ma anche per la pulizia delle strade e delle ferrovie, presente inoltre nei prodotti per il giardinaggio; in Italia, secondo il report “Pesticidi nelle acque” dell’Ispra, è la sostanza che più spesso supera i limiti delle soglia fissata dalla legge, insieme al suo metabolita (ossia il prodotto dalla degradazione del Glifosato) di nome Ampa; l’Italia è poi uno dei maggiori utilizzatori di questo pesticida, incluso nel Piano d’Azione Nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (PAN).
Fonte: Help Consumatori