Nuove Linee Guida più complete sulla valutazione rischi per api da miele, bombi e api solitarie derivanti dall’uso di pesticidi sono state pubblicate dall’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare). In particolare, è stata ampliata la previsione di rischio derivante dall’esposizione cronica o ripetuta ai pesticidi e conseguente potenziale rischio per le larve, modelli specifici di valutazione per i bombi e le api solitarie. Rinnovata anche la metodologia per valutare l’accettabilità del potenziale danno alle api causato dall’uso di un prodotto fitosanitario. E modelli specifici per i bombi e le api solitarie.
Il nuovo documento, che fornirà consulenza aggiornata agli operatori e autorità pubbliche coinvolti nella valutazione dei pesticidi, propone una considerazione su quattro vie di esposizione: da spray, consumo di polline, consumo di nettare, consumo di acqua. Tre invece i tre diversi modelli a seconda della complessità che quantificano il rischio per le api mediante obiettivi specifici di protezione quali: sopravvivenza e sviluppo delle colonie; salute delle larve; comportamento delle api; abbondanza delle api; abilità alla riproduzione.
Gli esperti dell’EFSA, convengono che le caratteristiche da proteggere debbano essere direttamente correlate alla forza della colonia, la cui riduzione superiore al 7% diventa elemento inaccettabile come conseguenza di esposizione ai pesticidi. Per tale motivazione è prevista una nuova procedura per calcolare se il potenziale livello di danno possa essere accettabile e messa a punto una metodologia di valutazione del rischio derivante da esposizione a dosi subletali di pesticidi.
Delle nuove Linee Guida è stata avvertita la necessità dalla Commissione europea, che a un mese di distanza dalla loro pubblicazione, ha approvato la restrizione dell’uso di tre pesticidi appartenenti alla famiglia dei neonicotinoidi. Il provvedimento riguardante il clotianidin, imidacloprid e tiametoxan, identificati come dannosi per la popolazione delle api, entrerà in vigore dal 1° dicembre 2013; gli stati membri entro il 30 settembre dovranno provvedere a ratificare le restrizioni modificando le autorizzazioni nazionali esistenti.
La moratoria imposta autonomamente dalla Commissione nel maggio scorso, si basa sulla proposta fatta qualche settimana in precedenza dal Commissario europeo per la Salute e politica dei consumatori, Tonio Borg. Proposta che non aveva trovato il favore dei consensi tra gli Stati Membri, Italia compresa.
Il tema è attuale e le istituzioni devono tenere il passo, perché, come disse Albert Einstein “Se le api scomparissero all’uomo non resterebbero che quattro anni di vita”. Negli ultimi 10 – 15 anni gli apicoltori hanno riferito un insolito impoverimento del numero di api e la perdita di colonie, in particolare nei Paesi dell’Europa occidentale, fra cui Francia, Belgio, Svizzera, Germania, Regno Unito, Paesi Bassi, Italia e Spagna. In America del Nord, la perdita di colonie osservata dal 2005 ha lasciato la regione con il minor numero di api allevate mai registrato negli ultimi 50 anni.
A cura di Elena Franci