Al momento stai visualizzando Risparmio, il Movimento Difesa del Cittadino denuncia: impossibile risparmiare per due italiani su 5

Italiani un popolo di risparmiatori? “Forse un tempo – denuncia il Presidente nazionale del Movimento Difesa del Cittadino Francesco Luongo – Oggi, come attesta il rapporto della Consob sulle scelte di investimento delle famiglie, due italiani su 5 (quasi la metà) non riescono a mettere da parte neanche un euro, stretti tra bilanci familiari troppo risicati e debiti contratti. A fine 2016 risulta che il 42% delle famiglie ha un mutuo o un finanziamento per spese correnti”.
“Fino a qualche anno fa il grande punto di forza del nostro Paese erano le famiglie che, forse per un retaggio culturale legato alla tradizione contadina, riuscivano a mettere da parte sempre qualcosa per i figli e per ogni eventuale emergenza – sottolinea Luongo – In questi lunghi anni di crisi, disoccupazione e fisco alle stelle purtroppo, abbiamo dato fondo a tutti questi risparmi e ci siamo persino indebitati. Purtroppo questo fenomeno, che è cresciuto a dismisura negli ultimi 6-7 anni, è spesso frutto oltre che di situazioni contingenti come la perdita del lavoro o la separazione dei nuclei familiari, anche di una scarsa conoscenza degli strumenti finanziari. Sempre dal report della Consob – aggiunge il Presidente del Movimento – si evince come le competenze finanziarie degli italiani siano scarse e molto spesso insufficienti per fare scelte di investimento efficaci e consapevoli: il 20% dei consumatori, ancora oggi, non conosce alcun prodotto finanziario e il 35% non sa valutare la rischiosità dei prodotti più noti, come depositi e titoli di Stato. Nozioni di base come “rapporto rischio-rendimento” o “diversificazione del portafoglio” rimangono oscure alla maggioranza, ma nonostante questo solo un quarto dei risparmiatori si affida a consulenti finanziari o intermediari prima di fare un investimento. Nella maggior parte dei casi chiedono consiglio ad amici e familiari”.
“Bisogna fare molto di più sul fronte dell’educazione finanziaria, partendo dal coinvolgere le scuole, i più giovani e le associazioni di tutela dei consumatori se non vogliamo aggravare ancora di più questo quadro disastroso – conclude Luongo – Se ne dibatte da tempo, ma non abbiamo ancora visto alcun intervento significativo da parte del Governo che ad oggi si è limitato all’istituzione del Comitato di Educazione Finanziaria che tuttavia ha solo un milione di euro da investire, una goccia nel mare”.