Quando ci vorrebbero forti incrementi degli investimenti nazionali e regionali sul trasporto ferroviario, le risorse sono dirottate sulla gomma e sul traffico privato come dimostrano gli sconti per i pedaggi autostradali.
I recenti dati Istat hanno evidenziato come la grave crisi economica che sta impoverendo milioni di italiani abbia determinato riflessi anche sul fronte trasporti: sempre meno italiani utilizzano l’auto privata per recarsi al lavoro. Sono calati i transiti in autostrada, sono quasi spariti gli ingorghi stradali ai quali eravamo abituati da anni.
Un paese civile, preso atto di questa situazione, avrebbe messo in campo risorse straordinarie per migliorare la capacità, la velocità e la qualità del trasporto ferroviario. In Italia, invece, stiamo andando nell’opposta direzione.

Il governo Letta e il Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Lupi, anche su pressione di numerosi Presidenti di Regione, invece di stanziare cifre significative per:
1. Rafforzare la capacità, la velocità e la qualità dei treni utilizzati dai pendolari
2. Rinnovare il parco rotabile
3. Migliorare le infrastrutture ferroviarie
4. Raddoppiare o quadruplicare le linee più intasate
5. Defiscalizzare gli abbonamenti ferroviari
ha pensato di inventare il bonus sconto fino al 20% per i pendolari autostradali entro i 50 km.

Per i pendolari dell’automobile che non hanno altra scelta per recarsi al lavoro forse sarà un beneficio tutto da verificare, troviamo però scandaloso che, ancora una volta, l’Italia sia assolutamente in controtendenza con il resto d’Europa che finanzia prioritariamente il trasporto ferroviario oltre ad avere autostrade gratuite o a prezzi accessibili.

Il bonus autostradale è il contentino dell’aumento tariffario scattato a gennaio, mentre in pochi mesi molte tariffe regionali e sovraregionali hanno subito aumenti anche maggiori del 50%.

I Pendolari, i Consumatori e gli Utenti del trasporto pubblico vogliono difendere i diritti di chi utilizza ogni giorno treni e bus per recarsi al lavoro o allo studio.

Per questo, chiediamo al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti e ai Presidenti delle Regioni italiane:

• DA MARZO 2014 A MARZO 2015 IL 20% DI SCONTO SU TUTTI GLI ABBONAMENTI FERROVIARI REGIONALI, SOVRAREGIONALI E INTERCITY E SU TUTTI GLI ABBONAMENTI AL TPL URBANO E SUBURBANO.
• A PARTIRE DALLA DICHIARAZIONE DEI REDDITI 2014: LA DEDUCIBILITA’ DEL 20% DEI COSTI SOSTENUTI PER GLI ABBONAMENTI A SERVIZI FERROVIARI E TPL SENZA ALCUN TETTO DI SPESA.

Pendolari, Consumatori e Utenti del tpl nei prossimi giorni, coinvolgendo anche le Associazioni Ambientaliste, daranno il via ad una petizione nazionale con le due richieste, firmabile da tutti i cittadini, che sarà indirizzata al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti e ai Presidenti delle Regioni italiane.

Assoutenti, Associazione Pendolari dell’Acquese, Associazione Pendolari Novesi, Coordinamento Pendolari Liguri, Pendolari Ponente, Movimento Difesa del Cittadino Genova e Liguria, Coordinamento Comitati Pendolari del Piemonte.