Al momento stai visualizzando Truffa Brunello e Rosso di Montalcino, il Movimento Difesa del Cittadino si costituirà parte civile al processo per frode in commercio e contraffazione DOC. Udienza preliminare il 3 ottobre

La clamorosa truffa del Brunello e del Rosso di Montalcino finisce in Tribunale e il Movimento Difesa del Cittadino si costituirà parte civile con l’Avv. Roberto Vannetti per chiedere il risarcimento dei danni.L’udienza preliminare del processo per frode in commercio e contraffazione di indicazioni geografiche e denominazioni di origine dei prodotti agroalimentari si terrà martedì prossimo, il 3 ottobre, presso il Tribunale di Siena. La vicenda è nota e risale al 2014, quando, grazie ad una segnalazione del Consorzio del Vino Brunello di Montalcino, la Procura e la Guardia di Finanza senesi hanno scoperto la frode a danno dell’immagine di uno dei vini più famosi nel mondo.
L’Associazione dei consumatori racconta la dinamica della truffa: il proprietario di una piccola azienda vitivinicola a Magliano in Toscana (GR), lavorava anche come enologo e responsabile di cantina presso alcune delle più importanti aziende vitivinicole nel senese, produttrici di Brunello di Montalcino DOCG e Rosso di Montalcino DOC. All’insaputa dei titolari di queste aziende, inizia ad “esportare“ il proprio vino (un semplice Sangiovese) nelle cantine più blasonate, manipolando i registri di cantina, producendo fatture false e trasformando il proprio vinello da pochi euro in un vino che può costare, a seconda delle annate, oltre € 50 a bottiglia. Il tutto, chiaramente, avviene con la complicità di una ditta di commercio di vini, che acquistava le false bottiglie di Brunello e Rosso di Montalcino per rivenderle come “vere”, accompagnate anche dai contrassegni del MIPAF letteralmente “rubati” al Consorzio per la tutela del Brunello. L’uomo, inoltre, aveva eseguito ripetuti accessi telematici al sistema informatico Artea, l’azienda regionale per le erogazioni in agricoltura, falsificando i dati delle dichiarazioni di produzione delle vendemmie, delle giacenze contabili e delle cessioni di vino sfuso. A seguito di numerose perquisizioni, la GDF di Siena sequestrava migliaia di bottiglie di vino taroccato, con enormi danni per le aziende truffate e per I consumatori ingannati.
Il 3 ottobre si apre finalmente il processo e il Movimento Difesa del Cittadino sarà lì a tutelare la sicurezza dei consumatori e a garantire la reputazione di due prodotti di punta del Made in Italy.